MOLECOLE o Calorie?
La NUTRIGENOMICA
La nutrigenomica è la scienza che studia gli effetti del cibo sull’espressione genica, su come cioè l’informazione contenuta nel DNA viene trasformata in proteine che esercitano un’azione biologica all’interno delle nostre cellule.
Questo moderno approccio dietologico, sposta l’attenzione dal conteggio calorico alla qualità molecolare degli alimenti che assumiamo carboidrati, grassi, proteine, vitamine, acqua e sali minerali, cioè tutte le molecole contenute negli alimenti, nel momento in cui sono metabolizzate stimolano l’organismo a secernere ormoni e molecole segnale.
L’informazione molecolare che ne scaturisce, tramite l’interazione con il genoma, è in grado di regolare il metabolismo, di farci dimagrire o aumentare di peso, di farci ammalare o mantenerci in buona salute.
Basti pensare che un grammo di carboidrati contiene 4 Kcal, esattamente come un grammo di proteine la reazione di ognuno di essi però è diversa in relazione al nostro genoma e alla nostra condizione clinico funzionale, nonostante l’apporto calorico sia identico.
Le calorie sono tutte uguali solo in condizioni di laboratorio, dove 100 calorie di zucchero o 100 calorie di broccoli sono identiche da un punto di vista energetico. Nel corpo umano però la situazione è decisamente più complessa. Le calorie vengono assorbite a velocità differenti a seconda della quantità di fibra, proteine, carboidrati, grassi e nutrienti contenuta nei cibi che le forniscono. Questa specifica miscela di molecole invia complessi messaggi metabolici che controllano il vero effetto che queste calorie hanno nel nostro corpo.
Quindi impostare una “dieta molecolare” non significa dare priorità esclusivamente al conteggio calorico globale, ma piuttosto alla composizione molecolare dei cibi che assumiamo, e al modo in cui le varie molecole in essi contenute possono promuovere il mantenimento della salute.
CIBO COME SEGNALE BIOLOGICO
È fondamentale comprendere che le caratteristiche qualitative della dieta, ovvero la composizione e la distribuzione giornaliera dei pasti, influenzano direttamente il peso corporeo attraverso meccanismi indipendenti dall’apporto calorico globale.
Esistono delle reciproche interdipendenze tra alimentazione, regolazione ormonale, sistema nervoso e sistemi enzimatici. Il cervello, ad esempio, influenza la dieta e ne viene a sua volta influenzato; è in grado infatti di dirigere il comportamento alimentare quantitativo e qualitativo nella scelta dei nutrienti che sono più in grado di soddisfare i segnali metabolici dell’organismo.
La composizione quali/quantitativa della dieta condiziona anche le secrezioni ormonali. Ad esempio, a parità di introito calorico, determinate abitudini alimentari inducono la secrezione di leptina, la quale permetterà alla tiroide di convertire una maggior quota dell’energia assunta nella produzione di calore corporeo piuttosto che nell’accumulo di grasso.
Importante sottolineare che la maggior parte degli ormoni hanno dei ritmi circadiani, non sono cioè secreti in maniera costante dall’organismo, ma seguono determinati ritmi durante il giorno. Ad esempio, il ritmo circadiano del cortisolo raggiunge il massimo livello nelle prime ore del mattino e resta abbastanza alto fino alle 16:00, per poi calare progressivamente. Impostare quindi un piano nutrizionale in funzione anche della cronobiologia, ossia rispettando il timing delle varie secrezioni, è fattore decisivo nello sviluppare a pieno le potenzialità dell’organismo e promuovere il mantenimento della salute.
Infine anche il terzo grande network molecolare del nostro corpo, il sistema immunitario, risente dell’influenza delle abitudini alimentari sin dalla più tenera età. Modulare la bilancia infiammatoria con scelte alimentari mirate è un’operazione fondamentale per sostenere l’omeostasi fisiologica.
In sintesi: un modello dietetico molecolare non va inteso esclusivamente come potenziale veicolo di dimagrimento, bensì come un vero e proprio strumento terapeutico di fondamentale importanza per la prevenzione, la gestione e l’ottimizzazione di qualsiasi condizione psico-fisica.
Il piano alimentare proposto sarà modellato caso per caso in funzione delle necessità emerse in sede di check-up; l’obbiettivo sarà utilizzare la nutrizione per promuovere segnali biologici positivi e inibire quelli negativi, cioè favorire l’assetto molecolare più adatto a promuovere la salute.